Questo itinerario porta a scoprire i resti dell’imponente base logistica di Campo Gallina realizzata dagli austriaci all’indomani della Strafexpedition. E’ considerata la Pompei della Grande Guerra e non è difficile intuire che, un secolo fa, quest’area di alta quota fosse un incessante brulicare di uomini e attività.
CAMPO GALLINA
Rappresentò una delle più importanti ed al contempo interessanti basi logistiche in quota realizzate dall’esercito austroungarico sulla parte settentrionale dell’Altopiano. Essa fu costantemente ampliata e sempre meglio organizzata fino all’autunno del 1917 e risultò particolarmente attiva nel corso dell’offensiva italiana del giugno del 1917 (Battaglia dell’Ortigara). La base comprendeva ricoveri per l’ampio parco veicoli che percorreva l’estesa rete stradale realizzata in poco più di un anno, un attrezzato ospedale da campo, baracche e depositi, teleferiche, una graziosa chiesetta ed un piccolo cimitero. Non mancavano nemmeno forni per il pane, le prese di arrivo dell’acquedotto della Val Renzola, ed impianti fissi per la disinfestazione dei pidocchi.
Fu inoltre sede del comando della 6° Divisione austro-ungarica affidata fino alla sua morte, dovuta ad un colpo dell’artiglieria italiana, al Gen. Arthur Edler von Mecenseffy. La base venne considerata un obiettivo di primaria importanza per i bombardamenti aerei ed i concentramenti delle artiglierie italiane a lunga gittata; di fatto essa costituiva il cuore pulsante della complessa macchina logistica austriaca. Soprattutto alla sua efficienza gli austriaci dovettero la sopravvivenza della linea difensiva Colombara | Forno | Chiesa | Ortigara | Le Bozze, articolata e continuamente sviluppata e migliorata, sia durante l’inverno 1916/1917, sia dopo l’offensiva italiana del giugno 1917.
CIPPO DELLA ERZHERZOG EUGEN STRASSE
Questa importantissima arteria stradale fu costruita nell’estate del 1916 in appena 32 giorni da 1300 soldati austriaci e intitolata all’Arciduca d’Austria Eugenio che comandò la Strafexpedition.
MONUMENTO MECENSEFFY
Località dove il 6 ottobre 1917 vide la morte il Comandante della 6° Divisione di Fanteria A.U. di Graz Edler von Mecenseffy, colpito da un colpo di artiglieria sparato dalla Cima della Caldiera,